Uno sguardo sulle imprese rigenerate dai lavoratori

Uno sguardo sul mondo delle imprese ‘rigenerate’ dai lavoratori

di Ruggero Cantaluppi e Luca Barbieri

Dando seguito alle prime e provvisorie considerazioni in tema di crisi aziendali e riunite in un intervento dal titolo ‘La composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa’, pubblicato in Diritto e Pratica del Lavoro, n. 47-48/2021, pagg. 2865-2874, abbiamo ritenuto, anche alla luce di talune disposizioni contenute nella recente Legge 30 dicembre 2021, n. 234, di continuare l’attività di ricerca intorno al fenomeno delle imprese ‘rigenerate’. Trattasi delle imprese rilevate dai lavoratori, in genere al fine di superare una grave crisi aziendale.

Per dare maggiore ampiezza e solidità allo studio del fenomeno si è unito a noi Paolo Magatti, psicologo del lavoro.

Sebbene il fenomeno sia altrimenti individuato con l’espressione ‘workers buyout’, riteniamo, almeno per ora, che ‘impresa rigenerata’ possa essere più pertinente. A differenza della letteratura straniera maturata con riferimento a quanto accade in altri ordinamenti e che pone in primo piano la dimensione finanziaria dell’operazione e l’analisi di specifici veicoli finanziari costruiti – pur se con alcune importanti differenziazioni – sul modello dei fondi di private equity, il tessuto normativo domestico è incardinato sulla Legge 27 febbraio 1985, n. 49 (‘Legge Marcora’), meritevole, nonostante i ripetuti e incisivi interventi che ne hanno significativamente modificato l’impianto originario, di aver promosso la diffusione del fenomeno garantendo condizioni favorevoli alla sua evoluzione.

In Italia, la ‘rigenerazione’ di un’impresa passano necessariamente per l’adozione di un modello cooperativo, considerato che i benefici assicurati dalla vigente legislazione sono indirizzati alla società cooperativa di lavoratori che intendono assumere il controllo dell’impresa in crisi e presso la quale sono occupati.

Le dinamiche che caratterizzano una società cooperativa costituita per superare una crisi d’impresa ci sono parse meritevoli d’interesse e di una nostra ricognizione del fenomeno.

Il primo obiettivo è di individuare le più significative differenze in termini di modelli gestionali e organizzativi che caratterizzano la metamorfosi dell’impresa. Per formarci un convincimento il più possibile vicino alle concrete difficoltà affrontate, ricorreremo ad interviste condotte con lavoratori che rappresentano imprese ‘rigenerate’, senza dare per scontato che la trasformazione societaria comporti un’automatica trasformazione del modello organizzativo.

Tenteremo perciò di interpretare il fenomeno osservando i processi di formazione di politiche aziendali e decisioni strategiche, le modificazioni apportate al modello di governance, le modalità di gestione e composizione dei conflitti.

La nostra ipotesi (speranza?) è che le esperienze maturate nell’ambito delle ‘imprese rigenerate’ possano rappresentare un campo di sperimentazione fecondo per l’individuazione di pratiche e modelli innovativi e sostenibili, capaci di bilanciare le esigenze economiche dell’impresa con i caratteri di ‘architettura sociale’ di essa.

Molti e complessi sono gli aspetti da analizzare. Lo studio di un (nuovo) modello cooperativo può consentire di leggere i meccanismi di funzionamento e governo dell’impresa in una diversa prospettiva, che valorizzi schemi di diffusa partecipazione e solidarietà tra i lavoratori.

Non mancheremo di valutare con attenzione anche aspetti cruciali sul piano organizzativo e che afferiscono, ad esempio, all’attribuzione di ruoli e responsabilità e alle politiche partecipative e di investimento.

Auspichiamo che il nostro lavoro possa offrire interessanti spunti di riflessione e costituire il punto di partenza di ulteriori approfondimenti.

Obiettivo del gruppo di lavoro è quello di produrre un primo elaborato entro la fine del corrente anno.

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