Le proposte qui riportate -frutto delle attività svolte a partire dal 2002- sono state stilate prima della rifondazione di Assoetica, avvenuta tra il 2019 e il 2021. C’è una piena continuità tra il prima e il dopo.
Riteniamo che la flessibilità e la disponibilità ad accogliere ciò che emerge da una situazione, da una relazione, siano atteggiamenti etici importanti. E’ opportuno, infatti, tenersi lontani dalla pretesa di ‘normare’ la realtà. Per questo le proposte di intervento di Assoetica sono flessibili, destinate a riconfigurarsi caso per caso. Di seguito qualche esempio di attività svolte e di approcci a specifiche situazioni.
Percorso formativo ‘La direzione etica’
Dal 2004 al 2016 Assoetica ha proposto un articolato percorso formativo. Con il contributo di docenti di fama internazionale abbiamo formato manager. Qui, qui e qui qualche esempio del percorso proposto. Alla fine del corso abbiamo rilasciato l’attestato di Ethics Officer. Alcune delle lezioni sono raccolte nel libro Un’etica per manager. Dieci lezioni magistrali.
Percorsi di valorizzazione della cultura etica
Lavoriamo utilizzando strumenti di “etnografia organizzativa”: con rispetto, senza pregiudizi, per scoprire “quali sono i valori”. Più che il punto di arrivo -per esempio: la stesura di una Carta dei Valori- conta il percorso: portare alla luce una cultura di cui ogni attore si senta autore ed appartenente.
- Incontri con il vertice aziendale (proprietà, top management)
- Lavoro con l’intera popolazione dei dipendenti e dei collaboratori, attraverso strumenti che andranno definiti caso per caso:
- affiancamenti on the job, osservazione partecipante, interviste, focus group, e incontri con i pensionati (la storia, le tradizioni, il sapere dell’Azienda).
- Lavoro, attraverso strumenti che andranno definiti caso per caso, con i clienti
- Lavoro, attraverso strumenti che andranno definiti caso per caso, con i fornitori
- Lavoro, attraverso strumenti che andranno definiti caso per caso, con altri soggetti coinvolti nella filiera produttiva e nelle attività commerciali (terzisti, trade, ecc.)
- Lavoro con altri “stakeholders”: costituiti da figure o popolazioni coinvolte, o comunque toccate, dall’attività della nostra impresa: amministrazioni locali, rappresentanti politici, associazioni di rappresentanza, ecc.
- Lavoro su fonti documentarie: documenti storici, procedure interne, materiali di comunicazione, schede prodotto, campagne pubblicitarie, ecc.
Esplicitazione e condivisione della propria etica
La “propria etica” dovrà innanzitutto essere condivisa, e resa esplicita, tra coloro che fanno parte dell’organizzazione. Saranno scelte le modalità, adeguate al contesto, utili a esplicitare e a rinforzare i valori. Non esiste a priori una modalità adatta a tutte le situazioni. Potrà essere, ad esempio, un libro che raccoglie la storia dell’impresa; un semplice decalogo; un articolato codice di comportamento; un incontro annuale che coinvolge tutti i dipendenti, ecc.
Saldatura tra etica e business
L’etica è frutto di una cultura, di una storia, di un contesto. Il business “quale che siano la cultura, la storia, il contesto” impone comportamenti dai quali non si può prescindere: conseguire e incrementare il profitto, prevalere sui competitori, stringere alleanze, ecc. Se si perde di vista l’etica si rinuncia alle proprie radici, si perde la fiducia delle persone coinvolte nella nostra attività, si entra in conflitto con l’ambiente e di conseguenza si perde la capacità di fare efficacemente business. Si deve perciò cercare il punto di incontro tra etica e business. La nostra identità etica può e deve essere letta come vantaggio competitivo, come fattore distintivo. Il lavoro in questa direzione deve coinvolgere il vertice aziendale (proprietà, top management).
Monitoraggio della propria etica
Definiti nelle fasi 2. e 3. gli aspetti chiave che garantiscono la “qualità etica” della vita organizzativa e della presenza sul mercato e nella società, potranno essere approntati strumenti per “tenere sotto controllo” gli andamenti ed i comportamenti. Saranno individuati indicatori per misurare la “qualità etica” nei suoi diversi aspetti. L’impresa potrà assumere l’impegno di mantenere o migliorare progressivamente uno standard. L’impresa potrà altresì assumere l’impegno di diffondere presso i dipendenti e all’esterno informazioni sull’”andamento etico”.
Racconto della propria etica al mondo
Parallelamente, la “nostra etica” potrà essere presentata al mondo esterno. Diventando un cruciale argomento di comunicazione. L’elemento centrale della comunicazione istituzionale.
La Asseverazione etica
La certificazione si fonda su standard validi erga omnes e si pone l’obiettivo di garantire livelli minimi di comportamento. AssoEtica non si riconosce in questa logica. Ogni persona, ogni gruppo sociale, ogni organizzazione intende diversamente l’etica. Perciò l’etica ‘messa in pratica’ in una relazione cliente/fornitore può essere solo il frutto di un incontro tra punti di vista diversi. L’etica è legata alla storia, alla cultura, alle strategie, per cui l’etica di un’impresa -se non viene letta riduttivamente come forma di certificazione- non può essere la stessa di un’altra azienda.
Ciò significa che per fare dell’etica un vantaggio competitivo, si deve andare oltre la certificazione, facendo leva sulla propria diversità e sui propri caratteri distintivi -già esistenti o costruibili nel tempo- tramite adeguate politiche. AssoEtica, quando chiamata a fornire un modello di atteggiamento etico, risponde con l’indicazione che il modello deve emergere dalla storia, dalla cultura, dalle strategie dell’azienda stessa. AssoEtica si impegna quindi a lavorare per far emergere quel ‘modello etico’ aziendale nella sua irrinunciabile unicità ma condiviso da tutti i portatori di interessi -gli stakeholders- coinvolti nelle attività: la proprietà (i soci), il management e le risorse umane, i clienti, i fornitori e collaboratori, le organizzazioni del lavoro, le amministrazioni locali e, in ottica più ampia, la società civile delle aree in cui opera l’organizzazione.
In luogo della Certificazione, si propone dunque l’Asseverazione. Qui, in una pagina dedicata, trovate una descrizione dettagliata dell’approccio.