La Svezia è un paese per donne

E’ già da tempo che guardiamo con curiosità alla Svezia. Gli amici di Jak Italia stanno ispirando la loro banca al modello svedese di prestiti senza interessi, avevamo raccontato qui sul nostro sito la bella storia del premio Visit Sweden, assegnato a Cristina Cannone.

Oggi il Fatto Quotidiano ha pubblicato un ricco approfondimento sul numero di donne elette nei vari paesi del mondo e sulle modalità che gli stati hanno adottato per favorire, se necessario, l’accesso delle donne nelle posizioni apicali.

Il caso Svezia ci pare interessante perché rivela uno dei punti di criticità del sistema delle “quote rosa”: “nel 2010 il ministro dell’Istruzione svedese ha chiesto l’abolizione delle quote rosa. La questione è stata discussa in ambito accademico dove facoltà come Medicina e Psicologia sono state costrette a respingere l’iscrizione di ragazze per non superare il tetto del 50% introdotto nel 2003 per le iscrizioni all’università.”

Il paese che ha abolito le “quote rosa” è lo stesso che guida la classifica della presenza in Parlamento: il 40-45% degli eletti sono donne. Il tutto grazie alla regolamentazione interna ai partiti e altri strumenti di pressione.

Se il dibattito sulle presenze di genere nel mercato del lavoro e nello scenario politico in Italia si dovesse riaprire noi saremo pronti con la nostra proposta formativa, il corso L’altra metà del management, condotto dalle donne e rivolto a chiunque sia interessato a ragionare sulla complessità delle organizzazioni umane.

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