Oro d’immigrazione

 

Di Bruno Bonsignore

I cittadini stranieri in Italia sono 5 milioni, versano nelle casse dello Stato 11 miliardi di euro in contributi previdenziali e dichiarano al fisco 33 miliardi di euro. Ricevono una remunerazione mensile di € 900, contro la media degli italiani di € 1300. Sono un fattore di crescita di tutti i Paesi europei, afferma Cecilia Malmstrom della Commissione Europea Affari Interni, ed aiutano l’Italia a difendere la sua competitività internazionale. E non solo in termini economici: alle ultime Olimpiadi, ad esempio, ben 18 medagliati dell’Inghilterra erano Immigrati.

Siamo tutti Immigrati
Se risaliamo indietro nel tempo scopriamo che le nostre radici genealogiche impallidiscono fino a rendere pressoché impossibile fissare il punto da cui siamo partiti. Tranne forse poche privilegiate casate nessuno è D.O.C. e può esibire una Documentazione d’Origine Controllata. Da vicino o da lontano, siamo tutti immigrati che però respingono gli ultimi arrivati.
Ostacolano l’integrazione, complicano le procedure per ottenere i documenti e quindi la possibilità di lavorare e quindi il diritto di votare.
Certo, ci sono gli irregolari –almeno 600mila stima la Caritas- e poi c’è il problema della lingua. Ma una ricerca condotta dai professori Devillanova e Frattini della Bocconi e dall’University College di Londra ci serve una bella sorpresa:
gli Immigrati in Italia senza alcun titolo di studio sono il 3,3% contro l’11,2% della media italiana (il 7,7% della provincia di controllo-campione di Varese); quelli con un titolo di scuola media sono il 34,9 contro il 30,1 dell’Italia (Varese 32,1), quelli col diploma superiore 41,5% contro il 26,2 (Varese 26,0).
E con la laurea? Gli Immigrati sono il 10,3% contro la media nazionale italiana del 7,2 (Varese 6,9).

Il laureato
Almeno uno degli otto o dieci immigrati che ogni giorno incontriamo per strada ha una laurea.
La popolazione immigrata è più laureata di quella italiana.
Uno pensa va bè ma tutti quegli immigrati illegali sballano di sicuro queste cifre …? Falso.
I clandestini, dimostrano implacabili Devillanova e Frattini, sono più scolarizzati degli italiani, le donne con l’11,30% di laureate, gli uomini col 9,60%.
E noi come impieghiamo questo oro straniero?
Al 34% facciamo fare le pulizie, accompagnare i nostri vecchi e l’assistenza domestica, al 18% altre forme di assistenza, il 12% fa il muratore, poi il commercio ambulante, il facchino, il portinaio.

Cervelli sprecati
Siamo complici inconsapevoli di un doppio danno, gli inglesi lo chiamano brain drain, perché sono proprio i più istruiti che se ne vanno dal loro Paese d’origine che così facendo impoveriscono ancora di più, e brain waste perché nei Paesi di destinazione questi talenti vengono sottoutilizzati.
Così perdiamo oltre che un’occasione di solidarietà tante diversità, culture, ottiche, valori, sapori, creatività, competenze, saggezza, esperienze, energie, soluzioni.

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