Un certo tipo di formazione: la merce cattiva scaccia quella buona

di Maria Cristina Koch

Mi è stata segnalata la diffusione stupefacente di un cosiddetto “Master” che dovrebbe “sviluppare nei corsisti competenze professionali per lavorare come psicologi esperti in counseling”. Master che pretende di autoqualificarsi come tale nonostante un Master debba prevedere 1500 ore di formazione variamente suddivise: questa nuova invenzione, invece, prevede 8 giornate con lezioni che “si terranno al mattino dalle 9,30 alle 13.00, al pomeriggio dalle 14.00 alle 17.30″.

Non finisce qui perché tale corso, dal costo di oltre 1000 €, come viene ben richiamato nel comunicato pubblicitario, chiarisce (il maiuscolo è nel comunicato):”MOLTO IMPORTANTE : La scuola non forma COUNSELOR (non esistendo come professione) tuttavia gli psicologi, formati da questo corso, che volessero definirsi counselor possono farlo SENZA l’iscrizione a pseudo registri di associazioni che raggruppano persone che si definiscono counselor.
Per partecipare al Corso NON è necessaria l’iscrizione all’Albo degli Psicologi, tuttavia si ricorda che, PER LEGGE, l’ iscrizione all’Ordine degli Psicologi è necessaria per esercitare attività di counseling.”

Dunque, al di là della strana affermazione che la professione di Counselor non esisterebbe (basta leggere la legge 4 del gennaio 2013), sorvolando su espressioni come “pseudo registri di associazioni”, possono partecipare a questo breve corso psicologi non iscritti all’Albo che, peraltro, qualora, incautamente, volessero esercitare attività di counseling (ma il counselor non esisterebbe) dovrebbero iscriversi “per legge” appunto, all’Ordine degli Psicologi.

Tralasciando il fatto che uno psicologo professionalmente qualificato non dovrebbe ulteriormente aver bisogno di “apprendere tecniche e strumenti utili a promuovere un’adeguata domanda di intervento, acquisire le capacità relazionali, apprendere l’impiego operativo di tecniche e strumenti clinici”, quasi fossero delle competenze inusitate per uno psicologo (e, dunque, come si può mai sostenere che dovrebbe logicamente rientrare nelle competenze di uno psicologo l’esercizio del counseling, qui, oltretutto definito come attività clinica) alla fine, ecco che si comprende il senso del corso: “far conoscere i passi per avviare e gestire la libera professione (aspetti fiscali, di marketing e auto promozione)”.

Giustamente, cioè, visto che anche gli psicologi, come migliaia di professionisti, non hanno abbastanza lavoro, è comprensibile che un’associazione di categoria se ne preoccupi ma bisognerebbe iniziare a preoccuparsi anche delle persone che, eventualmente, potrebbero pensare di fruire dell’intervento di questi ex corsisti. Sarebbero professionisti formati, si fa per dire, in sole 8 giornate di poche ore a fronte di professionisti che hanno frequentato scuole di counseling che impegnano per tre o quattro anni raggiungendo un totale di ore di formazione che sono equivalenti al master definito come tale. Dobbiamo porre rispetto e attenzione alla persona, che potrebbe fidarsi e affidarsi, chi la difenderà, poi? non credo proprio l’associazione di categoria che propone il corso.
Informandosi dei regolamenti e delle leggi vigenti, si può prendere atto che la psicologia e il counseling sono professioni, come anche il coaching e la formazione, molto contigue ma non sovrapponibili (è esattamente per questo che hanno nomi diversi). E’ ovvio che per esercitare qualunque professione di servizio alla persona occorre avere competenze accurate di comunicazione, abilità relazionali e tutte le skills che proponiamo, ciascuno di noi, nei diversi contesti e modelli formativi. Il punto che differenzia, però, non sono solo le skills, comuni, peraltro, a qualunque bravo confessore, docente o chiunque altri si dedichi alla persona, il punto è l’obiettivo verso cui si orienta l’intervento.

Lo psicologo verso la “cura” di un danno, mancanza o lesione che sia, il coach verso il miglioramento di un percorso professionale, il formatore per proporre una conoscenza condivisa, il counselor per elicitare risorse inesplorate.

Esattamente di questo trattiamo giovedì 3 aprile 2014 alla Casa di Vetro di Milano -il ruolo dei Counselor, dei Coach, dei Formatori-  ma attenzione a non inventare strani improbabili master sulla credulità di corsisti inesperti.

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