Un Pozzo di Miele al Liceo Statale Virgilio di Milano. Due settimane, due classi, un ‘Per…corso’ dal titolo ‘Industria tra passato, presente e futuro’

di Paolo Saino

Che cosa c’entri il miele in un Liceo di Milano è difficile da comprendere, se non si conosce il retroscena.

Due classi, una 4^ Classico e una 3^ Scientifico del Liceo Virgilio, nell’ambito di quello che era nato come “Alternanza Scuola-Lavoro”, oggi divenuto “Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” con la sigla PCTO, per una settimana hanno assistito alle presentazioni laboratoriali di un team di “Pozzo di Miele”, l’Associazione degli ex dipendenti e simpatizzanti dell’Azienda che ha fatto la storia dell’informatica Italiana e non solo… Insomma, invece delle classiche lezioni che fanno parte del normale corso di studi, per sei giorni gli studenti hanno visto alternarsi persone che presentavano argomenti “nuovi”, dei quali non avevano – se non eccezionalmente e solo di sfuggita – sentito parlare.

Ma andiamo con ordine.

Pozzo di Miele” è la traduzione di “Honeywell”. La “Honeywell Information Systems Italia” dal 1970 e per una ventina d’anni ha impiegato oltre 5.000 italiani che hanno sviluppato, venduto e assistito computer e stampanti progettati e prodotti qui in Italia e che affonda le proprie radici nel FAMOSO “Laboratorio Ricerche Elettroniche” poi “Olivetti Divisione Elettronica”, guidata da uno dei riferimenti dell’imprenditoria illuminata italiana: Adriano Olivetti.

Tuttavia è stato quello di Honeywell il periodo più lungo, più soddisfacente, più intenso e di grande successo, sia tecnico sia commerciale dell’Azienda: insomma un periodo pieno di soddisfazioni, dolce…come il miele! E proprio con la storia di questa Azienda è iniziato il “Per…corso” cui gli studenti delle due classi hanno assistito. A seguire, gli argomenti trattati sono stati: la Gestione dei Progetti e la Contabilità Industriale, presentati da Domenico Maletti, Presidente dell’Associazione “Pozzo di Miele”, il funzionamento delle Fabbriche, la Sicurezza sui Luoghi di Lavoro e il ruolo della Qualità da Paolo Saino, Segretario della stessa Associazione, la Rappresentanza dei Lavoratori da Antonino Blunno, Socio dell’Associazione. I temi dell’Intelligenza Artificiale e della robotica sono stati invece presentati da Francesco Varanini, già docente universitario e presidente di ASSOETICA, Associazione di promozione sociale che prende lo spunto dell’azione a partire dall’assunzione di responsabilità personali e collettive.

Dobbiamo però subito precisare che non si è trattato di una semplice esposizione di tecniche e di tecnologie. Fin dai primi minuti coloro che hanno sostituito in cattedra i docenti “veri” (quelli delle discipline del normale corso di studi) hanno voluto chiarire che non si voleva solo narrare qualcosa che accade nel mondo del lavoro, qualcosa di “utile” per entrarvi. Si è subito specificato che lo scopo principale era quello di sostenere che la Scuola non deve servire esclusivamente per trovare un posto di lavoro, cosa lecita e auspicabile, ma a creare cittadini, uomini e donne nel senso più alto del termine. Si è discusso infatti anche di “Cose Inutili” come la matematica pura e la filosofia, quelle discipline, cioè, che non trovano un riscontro immediato nel mondo del lavoro. Il “Per…corso” prevedeva infatti di esporre certamente aspetti comuni a tutte le organizzazioni nelle quali i giovani andranno a prestare la loro opera, ma è stata promossa la consapevolezza del contesto nel quale gli studenti di oggi si troveranno immersi, in tutte le sue dimensioni, come dei valori che stanno alla base del vivere comune: l’eguaglianza tra uomini e donne del nostro Mondo, principi alla base della nostra Costituzione, la salvaguardia delle ricchezze del nostro Pianeta…

Ogni argomento è stato trattato dagli specialisti che hanno coinvolto gli studenti non solo con l’esposizione della disciplina, ma con esempi tratti da casi reali, con esercitazioni di gruppo, con giochi, visione di filmati, discussioni e riflessioni collettive.

Forse l’aspetto che ha maggiormente coinvolto i giovani studenti è stato quello dell’Intelligenza Artificiale e della robotica, il mondo futuro, insomma. Questo argomento ha sollecitato molti interventi, suscitato domande, sollevato dubbi e discussioni. È stato sottolineato, ad esempio, che l’Intelligenza Artificiale – peraltro già oggi presente anche se ce ne rendiamo poco conto – potrebbe addirittura arrivare a sostituire l’Uomo in molte sue attività oggi riservate alle professioni nel campo della cura delle malattie, dei servizi bancari, della produzione, dell’organizzazione di una fabbrica e tanto altro ancora; sostituire e non affiancare! I giovani studenti sono stati sollecitati a riflettere sulla non ineludibilità di questa tendenza che non è casuale, ma il risultato di scelte che essi dovrebbero poter influenzare. James Joyce diceva: “Domani sarò ciò che oggi ho scelto di essere.”

Il “Per…corso” di Pozzo di Miele è il risultato di un progetto nato nel contesto del Liceo Virgilio, che ha visto in particolare due docenti, i Prof. Giovanni Carosotti e Ubaldo Corradi, tra i suoi promotori.

E, appunto, i docenti che cos’hanno pensato, di questa esperienza? Dopo tutto, essi hanno rinunciato ad una settimana di lezioni e si sa che ogni ora “rubata” al programma costituisce una riduzione del tempo delle lezioni, con tutto ciò che ne consegue. Ma se quel tempo “rubato” contribuisce alla formazione degli studenti? Sembra proprio che sia andata così: nelle inevitabili e salutari discussioni in classe che hanno fatto seguito all’esperienza, i docenti hanno notato da parte dei ragazzi che, durante quella settimana con “Pozzo di Miele”, essi sono entrati nella realtà concreta del mondo del lavoro, il quale spesso pone problemi non solo sul piano tecnico e gestionale, ma soprattutto delle relazioni umane; anzi, spesso sono queste a condizionare l’andamento complessivo del lavoro.

E i ragazzi? Hanno apprezzato? Pare proprio di sì. Tutti hanno seguito con attenzione e interesse gli interventi dei relatori dei quali hanno percepito la competenza e l’esperienza professionale. Ma forse il più bel regalo fatto dagli studenti ai relatori è sintetizzabile in una frase pronunciata da una giovane studentessa, al termine del “Per…corso”: ha mostrato il proprio gradimento affermando “Ci è stato presentato un mondo che non conoscevamo!” Naturalmente ce lo si poteva augurare, ma sentirlo dire è tutt’altra cosa!

Dalle domande dei ragazzi, dai loro interventi e dalle riflessioni insieme, è stata certamente colta l’attenzione alla dimensione etica e sociale del lavoro: un risultato notevole! Vedere il mondo del lavoro non solo come la produzione di profitto, come procurarsi un reddito (sia chiaro: scopi legittimi), ma raggiungere la consapevolezza che è l’insieme delle persone che ne determina il modo. Soprattutto con l’occhio e la mente rivolti al futuro, quel futuro ampiamente condizionato dalle tecnologie emergenti e nel quale i ragazzi di oggi si troveranno immersi a breve…e in realtà già lo sono.

Condividi:

Altri Articoli Recenti

2044 Un minuto nel futuro

Anno 2044. Mi è stato concesso di viverci per un minuto. Solo un minuto di futuro vissuto. Ben diverso da un minuto di futuro immaginato.

La libertà di non essere digitali

di Francesco Varanini Un mio articolo con il titolo La sostenibilità alla prova delle professioni disabilitanti è uscito il 21 giugno 2023 su FUTURAnetwork, rivista

Torna a tutti gli Articoli